Roma, 18 aprile 2014 – La Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale Di Roma ha riconosciuto ad Alma Shalabayeva e a sua figlia Alua, lo “status di rifugiato ai sensi dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra”.

La decisione di oggi ha così confermato l’evidente fondatezza della domanda, per la quale si era già assicurato un esame prioritario, stante l’importanza e la delicatezza della questione.

“Grande soddisfazione per il riconoscimento odierno dello status di rifugiato alla nostra assistita Alma Shalabayeva” afferma l’avv. Anton Giulio Lana, Segretario Generale dell’Unione Forense per la tutela dei diritti umani. “La Commissione Territoriale di Roma ha valutato positivamente la richiesta di Alma, assicurando la protezione internazionale dello Stato italiano alla stessa e alla figlia”, precisa il legale.

In base alla decisione odierna verranno emessi due permessi di soggiorno per la madre e la figlia con una validità quinquennale (rinnovabile alla scadenza): il riconoscimento dello status comporta infatti una sostanziale equiparazione del rifugiato ai cittadini italiani per quanto riguarda i diritti normativamente garantiti.

“La commissione territoriale, dopo una lunga e articolata audizione, ha correttamente ravvisato la sussistenza del fondato timore di persecuzione da parte del Kazakistan nei confronti della sig.ra Shalabayeva, in collegamento con le vicende che le impediscono di far ritorno nel suo paese natale” precisano gli avvocati Anton Giulio Lana e Alessio Sangiorgi, dello studio legale Lana – Lagostena Bassi.

“Dopo la drammatica vicenda vissuta dalla sig.ra Shalabayeva e dalla figlia, il riconoscimento dello status di rifugiato costituisce senz’altro un segnale positivo dell’impegno italiano sul piano internazionale” conclude l’avv. Lana.

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