di Emilio Robotti

Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network.”

A seguito della diffusione di immagini di bambini vittime della guerra da parte dei mezzi di informazione e sui social, il Garante ha ricordato che tali immagini sono dati personali che appartengono e riguardano i soggetti raffigurati.

In quanto dati personali, tali immagini dovrebbero essere utilizzate, anche nell’esercizio del diritto di cronaca, solo quando sono indispensabili, o utilizzate nell’interesse del minore stesso.

Il Garante ha sottolineato che i minori di cui vengono diffuse le immagini rischiano una esposizione mediatica senza fine causata degli algoritmi che regolano i social networks ed i motori di ricerca sul Web, sottoponendoli al rischio di possibili conseguenze anche discriminatorie di carattere sociale, culturale, religioso o politico di ogni genere.

L’ulteriore conseguenza dell’esposizione mediatica di immagini dei minori, sottolinea il Garante, è di far rivivere loro il trauma bellico, portandoli in guerra una seconda volta nel mondo digitale, dopo averla vissuta in quello materiale.