L’advocacy è quel processo volto a mettere in atto azioni in grado di trasformare gli interessi della popolazione o dei cittadini in diritti, influenzando i meccanismi di decision making a livello nazionale ed internazionale. L’advocacy ha anche la finalità di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su una questione specifica e di incentivare i policy makers a progettare soluzioni possibili.

Le attività di advocacy realizzate dall’Unione forense per la tutela dei diritti umani vengono intraprese su vari livelli:

  • sul piano politico, contribuendo alla redazione di disegni di legge o al dibattito su temi di attualità in materia di diritti umani;
  • sul piano giurisdizionale, partecipando in veste di amicus curiae a procedimenti dinanzi ai tribunali nazionali e dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (quali, a titolo esemplificativo: la questione dei respingimenti in Libia, nello specifico del caso Hirsi, il caso degli apolidi sloveni, nello specifico del caso Kuric contro lo stato sloveno);
  • sul piano stragiudiziale, dedicandosi al lavoro di denuncia e  monitoraggio del rispetto da parte dell’Italia degli obblighi assunti mediante la ratifica dei trattati in materia di diritti umani, in particolare nel 2008 ha redatto il rapporto ombra inviato al Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (C.E.R.D.); nel 2011 ha presentato due ulteriori contro-rapporti, rispettivamente inviati e recepiti dal Comitato sulla eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne (C.E.D.A.W.) e dal Comitato sulla tutela dei diritti del fanciullo (C.R.C.), sulla situazione politico-legislativa dei diritti delle donne e dei minori.

Alternative Report UPR | Universal Periodic Review

Nel quadro della Revisione periodica universale (Universal Periodic Review – UPR) del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, prevista per novembre 2019 relativamente allo Stato italiano, l’UFTDU e la FIDH hanno presentato un rapporto ombra avente ad oggetto il tema della migrazione e del diritto di asilo.

Particolare attenzione è stata dedicata all’impatto dei recenti interventi legislativi introdotti nell’ordinamento italiano sui diritti dei migranti e richiedenti asilo e alle politiche restrittive in materia di accesso al giudice e di ingresso di migranti irregolari nel territorio italiano. Segnatamente, è stato rappresentato l’arretramento delle tutele posto in essere dal decreto legge n. 13/2017 (c.d. decreto Minniti-Orlando) e dal decreto legge n. 113/2018 (c.d. decreto Salvini).

Sono state altresì rappresentate le misure messe recentemente in atto dal governo italiano al fine di impedire l’approdo da parte delle navi con a bordo migranti, le violazioni del principio di non refoulement realizzate dall’Italia attraverso accordi bilaterali raggiunti con paesi extra-UE e volte a limitare i flussi migratori e a esternalizzare la responsabilità per la gestione dei migranti, nonché il contrasto e la criminalizzazione delle ONG impegnate in acque internazionali nel salvataggio dei migranti.

Scarica il rapporto nazionale (2019)

 Rapporto “il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto e la violazione dei diritti umani” | Fédération internationale pour les droits humains (FIDH)

Nel 2018 è stato pubblicato il rapporto “il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto e la violazione dei diritti umani”, redatto dalla Fédération internationale pour les droits humains (FIDH) in collaborazione con l’Unione forense per la tutela dei diritti umani, Peacelink e Human Rights International Corner (HRIC).

Il rapporto, in particolare, sottolinea le gravi violazioni in materia di diritti umani a seguito del disastro ambientale dell’ILVA e le relative responsabilità sia dei precedenti titolari dell’impianto sia del governo italiano nei confronti della popolazione di Taranto e degli operai impiegati nello stabilimento tarantino.

Scarica il rapporto “il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto e la violazione dei diritti umani” (2018)

Shadow Report CERD | Committee on the Elimination of Racial Discrimination (CERD)

Nel corso dell’91° sessione del Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali (CERD),  l’Unione forense per la tutela dei diritti umani ha presentato al C.E.R.D. un Alternative Report su hate-speech nei confronti dei migranti e richiedenti asilo nel dibattito politico e nei media.

Il rapporto ombra analizza nello specifico il persistente utilizzo del discorso d’incitamento all’odio razziale nei confronti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, circostanza riscontrata sia nel dibattito politico, sia nei mezzi di informazione e su internet (sui social network in maniera accentuata).

Scarica il contro-rapporto CERD (2016)

 Alternative Report UPR  | Universal Periodic Review

In occasione della Revisione periodica universale (UNIVERSAL PERIODIC REVIEW – UPR) del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, prevista nell’ottobre-novembre 2014 e relativa allo Stato italiano, l’UFTDU ha presentato un rapporto ombra con oggetto la tematica dell’immigrazione e del diritto di asilo, proponendo un focus particolare sui respingimenti in mare dei migranti provenienti dalla Libia.

Scarica il rapporto nazionale (2014)

 Thematic discussion on hate speech |  Committee on the Elimination of Racial Discrimination (CERD)

Nell’ambito delle attività del progetto “Enhancing Italy’s civil society participation to international bodies’ decision making”, realizzato dall’Unione forense per la tutela dei diritti umani con il contributo di Open Society Foundations, l’UFTDU si è fatta promotrice della redazione di un documento congiuntoche ha evidenziato un aumento dei fenomeni di incitamento all’odio razziale legati ai discorsi politici e ai media, specialmente nei confronti di rom e sinti, nonché un incremento del razzismo diffuso attraverso i nuovi canali, quali internet e social network. La ricerca è stata presentata dal network di associazioni italiane nell’ambito della thematic discussion del Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale delle Nazioni Unite (CERD) in materia di incitamento all’odio razziale (racist hate speech). 

Scarica il documento congiunto sull’incitamento all’odio razziale (2012)

Shadow Report CERD | Committee on the Elimination of Racial Discrimination (CERD)

Nel corso dell’80° sessione del Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali (CERD), tenutasi a Ginevra dal 13 febbraio al 9 marzo 2012, l’Unione forense per la tutela dei diritti umani ha presentato un rapporto ombra sulla situazione della discriminazione razziale in Italia negli ambiti dei media, dei social networks e nel dibattito politico.

Scarica il contro-rapporto CERD (2012)

Shadow Report CEDAW | Committee on the Elimination of Discrimination against Women (CEDAW)

Nel corso del 2011, l’UFTDU si è impegnata nella stesura di un contro-rapporto che è stato presentato nel corso della 49° Sessione del Comitato per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne, tenutasi a New York tra l’11e il 21 luglio 2011 e che ha visto interessata anche l’Italia. Tramite leObservations on the sixth periodic report of Italy to the Committee on the Elimination of Discrimination against Women”, l’UFTDU ha voluto presentare al Comitato CEDAW informazioni aggiuntive al rapporto presentato dal Governo italiano il 16.12.2009 (CEDAW/C/ITA/6) e ha indicato al Comitato delle specifiche raccomandazioni da rivolgere al Governo italiano. Per la stesura del contro-rapporto sono state seguite le linee guida presenti nella list of issues  del Comitato stesso (CEDAW/C/ITA/Q/6) e sono stati coinvolti un gruppo di esperti dell’Unione forense su specifici temi: la violenza contro le donne e il crimine di stalking, il trafficking  e lo sfruttamento della prostituzione, il principio di uguaglianza, la partecipazione delle donne in politica e nei processi decisionali, le donne rom, migranti e richiedenti asilo.

Scarica il contro-rapporto CEDAW (2011)

Shadow Report CRC | Committee on Rights of the Child

L’Unione forense per la tutela dei diritti umani, in collaborazione con il Centro Studi sulla Giustizia Minorile dell’Università di Macerata, ha redatto e presentato al Pre-sessional Working Group del Comitato per i diritti del fanciullo (CRC), che si è tenuto a Ginevra tra il 20 e il 24 giugno 2011, delle osservazioni preliminari sul rapporto presentato dal Governo italiano (CRC/C/ITA/3-4). L’obiettivo delle “Preliminary Observations on the third and fourth periodic reports of Italy to the Committee on the Rights of the Child” è stato quello di sollecitare il Comitato CRC a inserire nella list of issues le lacune presenti nello stato del regime penitenziario minorile in Italia e la mancanza di specifiche misure riguardo alla detenzione amministrativa di minori migranti, sollecito accolto dal Comitato al paragrafo n. 18 della list of issues (§18, CRC/C/ITA/Q/3-4).

In seguito, l’UFTDU e il Centro Studi sulla Giustizia Minorile hanno redatto congiuntamente il contro-rapporto “Observations on the third and fourth periodic reports of Italy to the Committee on the Rights of the Child” , presentato successivamente nel corso del della 58° Sessione del CRC.

Scarica il contro-rapporto CRC (2011)