Con le sentenze C-302/19 e C-303/19 del 25 novembre 2020, riguardanti due casi analoghi su questioni pregiudiziali proposte dalla Corte di cassazione italiana ai sensi dell’art. 267 TFUE, la Corte di Giustizia UE ha rilevato una disparità di trattamento in materia di previdenza sociale italiana, tra i cittadini italiani ed i cittadini di paesi terzi presenti in Italia a fini lavorativi.

In particolare, la Corte ha affermato che “è contraria al diritto dell’Unione la normativa italiana che rifiuta o riduce una prestazione di sicurezza sociale al cittadino extra Ue, titolare di un permesso unico o soggiornante di lungo periodo, per il fatto che i suoi familiari risiedono in un Paese terzo, mentre la stessa prestazione è accordata ai cittadini italiani indipendentemente dal luogo in cui i loro familiari risiedono”.