di Andrea Gagliardo e Giusy Pennisi
Il 16 aprile 2025 l’avvocato Selçuk Kozağaçlı è stato liberato dal carcere di Silivri, dove era detenuto dal 2017 a seguito di una condanna a 11 anni e 3 mesi. All’epoca del suo arresto, il Consiglio Nazionale Forense italiano aveva richiesto il rispetto del libero esercizio della professione e il rilascio di Kozağaçlı.
La scarcerazione, disposta dopo il superamento dei tre quarti della pena, è stata revocata poco tempo dopo su opposizione della Procura della Repubblica di Istanbul.
Secondo quanto riferito, l’opposizione si fonderebbe sul mancato raggiungimento del punteggio minimo di buona condotta, su presunti contatti con persone condannate per terrorismo, nonché sulla presenza di sanzioni disciplinari riportate durante l’esecuzione della pena.
Il Tribunale di Bakırköy ha accolto l’opposizione e disposto nuovamente l’arresto.
Nel contesto più ampio, il 21 marzo 2025 il Tribunale di Istanbul ha disposto lo scioglimento dell’Ordine degli Avvocati della città e, pochi giorni dopo, è stato arrestato l’avvocato Mehmet Pehlivan, difensore del sindaco Ekrem Imamoglu.
Gli sviluppi recenti confermano un preoccupante accanimento verso l’esercizio della difesa in Turchia, in violazione dei principi fondamentali dello Stato di diritto.