di Antonietta Confalonieri

Diventa ogni giorno più incisivo il dibattito sulla creazione di norme in materia di responsabilità civile nell’era digitale e nella prospettiva dell’impiego dell’intelligenza artificiale (IA).

La scelta dell’European Data Protection Board (EDPB) di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea accede i riflettori sul tema della responsabilità civile.

Dopo aver ricevuto un feedback positivo, l’Artificial Intelligence Act (AI Act) – proposto recentemente dalla Commissione Ue – è stato seguito da alcune osservazioni formulate dal Comitato europeo per la protezione dei dati personali (EDPB) (che espressamente richiamano il precedente EDPB-EDPS joint opinion 5/2021 – 18.06.2021).

La comunicazione trasmessa dal Comitato dei Garanti europei evidenzia innanzitutto la riscontrata necessità di chiarire i ruoli dei produttori e fornitori di sistemi di AI usati per potenziare la sicurezza dei dati personali, così da consentire una corretta attribuzione di responsabilità sia sotto il profilo data protection sia in termini di responsabilità civile.

Per creare un ambiente tecnologico affidabile e limitare gli effetti negativi di decisioni errate, la misurabilità del grado di equità e causalità delle decisioni algoritmiche dovrebbe costituire un pilastro delle nuove regole.

L’EDPB, in conclusione, evidenzia altresì come la proposta di regolare la responsabilità civile dovrà essere efficace come legislazione a sé stante e non limitarsi a fare affidamento sugli obblighi descritti nel futuro AI Act.

 

Per il testo integrale della lettera consulta il sito EDPB:

https://edpb.europa.eu/our-work-tools/our-documents/letters/edpb-letter-european-commission-adapting-liability-rules_en